Mangiare in modo sano, rispettando la natura ed evitando gli sprechi, è possibile grazie all’ecodieta.
L’ecodieta, o green diet, non è la nuova “dieta della settimana”, anche perché di fatto rispecchia la stessa alimentazione seguita dai nostri antenati per migliaia di anni. Perché allora sempre più persone stanno seguendo questa tendenza? Merito di una rinnovata visione della salute, in sintonia con il nostro benessere ma anche con le esigenze della vita moderna, sia che riguardino la cottura che la conservazione dei cibi. Tutte le volte che ci mettiamo a tavola compiamo una scelta.
Scelta che ha delle conseguenze sulla nostra salute e sull’ambiente: è stato infatti stimato che la nostra alimentazione sarebbe responsabile per il 25% dell’impatto ambientale, e per il 32% del benessere del nostro corpo. Ogni cibo infatti, per essere prodotto, produce un impatto ambientale più o meno alto, la cui entità dipende dalla quantità di Co2 rilasciata per produrlo, dalla distanza prodotta con mezzi inquinanti per raggiungere il centro di distribuzione, dal tipo di pesticidi impiegati e dalla quantità di acqua utilizzata.
Ecodieta: cosa non mangiare
Il cibo che si caratterizza per il peggior impatto ambientale è la carne. In particolare gli allevamenti bovini generano più emissioni di Co2 di tutti i mezzi di trasporto messi assieme, e la loro filiera produttiva è causa del 22% di gas serra prodotti annualmente dalla terra.
Fonte foto:
https://www.pinterest.it/pin/671036413200057092/
https://www.pinterest.it/pin/513410426256965616/
https://www.pinterest.it/pin/276267758371435955/Per non parlare delle aree verdi sacrificate per far posto ai pascoli: pensiamo alla foresta amazzonica, che in nemmeno un decennio ha perso un’area boschiva pari a due volte il Portogallo, o alle tante zone semiaride dell’Africa ridotte alla desertificazione a causa dell’allevamento estensivo.
Ma se questo non dovesse bastare a farci cambiare abitudini, facciamolo per la nostra salute. Un eccessivo consumo di carne aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e tumori, ecco perché l’ecodieta, conformemente alle linee guida del Crea, consiglia il consumo di carne rossa una volta a settimana.
Ecodieta: come seguirla
Comprare prodotti di stagione. Come accennato in precedenza, ad influire sull’impatto ambientale è anche il trasporto dei cibi provenienti da lontano che, per arrivare sulle nostre tavole, inquinano e rischiano di perdere i loro principi nutritivi. Per questo motivo l’ecodieta sconsiglia di comprare ortaggi esotici o frutta e verdura fuori stagione, in favore di prodotti stagionali, meglio se a km zero. Controlla l’etichetta: più sono vicini, più ti assicuri i loro principi nutritivi e non danneggi l’ambiente.
Bere l’acqua del rubinetto. A differenza di quanto si possa pensare, l’acqua del rubinetto è addirittura più controllata di quella in bottiglia e possiede le stesse qualità della maggior parte delle acque oligominerali in commercio. Inoltre non inquina, perché si evita il trasporto e lo smaltimento della plastica, e costa molto meno. Il consiglio è quello di dotarsi di una bottiglietta da portare in borsa e riempirla all’occorrenza presso le fontanelle pubbliche.
Riutilizzare gli avanzi. Perché buttare gli avanzi che hai in frigo quando puoi utilizzarli per reinventare nuovi piatti in cucina? Tantissimi sono i siti che trattano ricette creative e antispreco, ti basta cercarli e sperimentare! Se poi sei a cena fuori ma hai ordinato più del dovuto, non avere timore di chiedere il “rimpiattino”, ovvero la doggy bag, pensata proprio per gli avanzi, che verrà distribuita per ora in 1.000 locali.